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Hands of god

Hands of god
  • Regia:Riccardo Romani
  • Fotografia: Nicola Calavazzi, Ben Churchill
  • Montaggio:Adam Gough
  • Musiche: Matteo Ceccarini, Matt Gordon
  • Produzione:Art Horan, Alfonso Cuarón, Doha Film Istitute, Robustofilms, Bronson Park Films, Tv4 Enteteiment Cinematto Production, Esperanto Filmoj
  • Paese Di Produzione:Italia, Iraq
  • Anno:2020
  • Durata:85 Minuti

Il documentario parte dal 2014, quando la nazionale Irachena di boxe inizia la preparazione per  le future olimpiadi di Rio. In un paese ancora in guerra, dove l’ISIS fa proseliti tra i giovani, diventare un pugile famoso è un sogno per questi ragazzi. Il fronte è sempre più vicino Tikrit e Fallujad sono cadute e si combatte solo a 50 km dalla capitale. Accanto agli allenamenti c’è la vita di tutti i giorni in una Bagdad semidistrutta ma c’è ancora lo spazio per qualche risata in gruppo. Le qualificazioni olimpiche si svolgono l’anno seguente a Bangkok. Il sogno è di ripetere le gesta di Ismail Salman, l’ultimo boxer che è riuscito a raggiungere le olimpiadi in un leggendario incontro con il mitico Evander Holyfield. Non è facile ripetere però la sua impresa, visto che nessuno in Iraq può vivere di solo sport ma tutti si devono barcamenare con altre attività per mantenersi. Alcune volte i soldati sono sono anche soldati, altre addirittura reduci. Per questo il loro combattimento ha in realtà due teatri: il ring sul quale devono cercare di superare atleti meglio equipaggiati ed allenati, e la vita di tutti i giorni scandita dalle bombe dei kamikaze. In mezzo a tutto questo, con il quotidiano bollettino di morti che scandisce i giorni, sembra impossibile che con la tenacia ed il talento questo sogno si trasformi in realtà.  Il film è un ritratto della resilienza del popolo iracheno malgrado i tredici anni di guerra, una testimonianza che ci presenta un ritratto della capacità di riscatto dello sport ed una speranza per un futuro “normale”.

 CURIOSITA’

Il film è girato tra Iraq, Tailandia, Italia, Giappone e Azerbaijan, diventando quasi un “road movie”.

Waheed Abdul-Ridha è stato portabandiera dell’Iraq alle olimpiadi di Rio.

Il film è stato presentato al Festival di Taormina.

BIOGRAFIA

Scrittore e fotogiornalista con 25 anni di esperienza, ha pubblicato i suoi reportage in tutto il mondo. Nel 2014 il suo libro Le cose brutte non esistono ha ricevuto il “John Fante Special Award” come opera prima. E’ stato corrispondente da New York, Afghanistan, Londra per Sky per

cui ha diretto svariati documentari per la tv. Dal 2006 collabora con Alfonso Cuarón, (The Possibility of Hope, documentario parte di Children of Men). Nel 2015 ha fondato RobustoFilms. Con Cuarón sta lavorando a Bingham, la storia inedita del fotografo personale di Muhammad Ali.