AFIC per la liberazione di Jafar Panahi: il nostro appello

In questi giorni, in queste ore la cultura e il cinema dell’Iran vivono un nuovo momento drammatico: la decisione del grande regista Jafar Panahi, già detenuto nel carcere di Evin dallo scorso luglio, di scegliere il digiuno totale. È la più radicale forma di protesta contro la limitazione alla libertà delle idee, in solidarietà con i suoi colleghi Mohammad Rasulof, Mostafa Al-Ahmad e altri filmmaker imprigionati solo per aver fatto sentire la propria voce di dissenso.

La notizia è stata divulgata da Tahereh Saeidi, la moglie di Jafar Panahi, che ha riportato al mondo le parole del marito in cui si fa la cronistoria del suo destino kafkiano, tra arresti, processi, inibizioni alla libertà di movimento e di espressione. Oggi Jafar rischia la vita per la sua scelta di amicizia e di coerenza e il mondo del cinema gli deve vicinanza e solidarietà, facendosi megafono della sua lotta e dei suoi diritti.

Scrive Panahi: “Dichiaro fermamente che, per protesta contro il comportamento extra-legale e inumano degli apparati di giustizia e polizia e contro questo specifico sequestro di ostaggi, ho cominciato il digiuno fin dal mattino del 1 febbraio (12 di Bahman), e rifiuterò di mangiare e bere ogni tipo di cibo e medicina fino al giorno del mio rilascio. Rimarrò così fino a quando, forse, il mio corpo senza vita troverà la libertà fuori dalla prigione. Con amore per l’Iran e la gente della mia terra, Jafar Panahi“.

A lui, vincitore del Leone d’Oro e del Premio speciale della Giuria alla Mostra di Venezia, pluripremiato a Cannes, Orso d’oro e due volte Orso d’argento alla Berlinale, Pardo d’oro a Locarno, così come a tutti gli artisti iraniani oggi processati e incarcerati, va il compatto sostegno di tutti i Festival italiani riuniti nell’ Afic (Associazione Festival Italiani di Cinema), le cui voci si uniscono a quelle di tutto il mondo del cinema per chiederne l’immediata liberazione.
Chiediamo che il Ministro della cultura, professor Gennaro Sangiuliano, e il governo italiano si impegnino a loro volta in suo favore, in nome del diritto alla libertà d’espressione, dell’umanità e della giustizia.

A questo link potete leggere la dichiarazione integrale del regista Jafar Panahi.

 


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